Blake vs Klopstock – LXIV

Quando Klopstock l’Inghilterra sfidò

William Blake si levò nel suo orgoglio,

poiché il vecchio Papinoncè, lassù,

scorreggiò e ruttò e diè un colpo di tosse,

poi cacciò un porcone che i cieli scosse,

e l’inghilese Blake chiamò vieppiù.

In quel di Lambeth, all’ombra di un pioppo,

William Blake se ne stava in panciolle,

ma dipartì dal suo seggio al galoppo

e per tre volte diè a Klopstock tre volte.

La luna a tal vista ha le gote scarlatte,

tracanna la coppa ogni stella, e se la batte…

 

 

 

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Si deve all’aedo beat William Blake, preda di un’infatuazione tanto acuta quanto effimera per i versi dell’Arfasatto, una celebre e brillante traduzione anglosassone di questa lirica:

 

When Klopstock England defied

Uprose William Blake in his pride;

For old Nobodaddy aloft

Farted & belch’d & cough’d;

Then swore a great oath that made heaven quake,

And call’d aloud to English Blake.

Blake was giving his body ease

At Lambeth beneath the poplar trees.

From his seat then started he,

And turned him round three times three.

The Moon at that sight blush’d scarlet red,

The stars threw down their cups & fled…

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