La seria proposta viene dai Basiji iraniani.
Attenzione: sono tutti giudici comunisti!
Reciso i miei polsi,
una mano tesa ho colto
per grattarmi il molle e le croste della schiena
e il portauova: la mia destra.
Costipato nel secco semicupio rugginito
(ermo cantero non rivendicato)
ripieno di Seneca e d’aria.
Non scovo due gocci.
Sono, trafelato, deserti
su cui cumuli filacciosi di sangue
si raggrumano da dita artritiche.
La vita: filtra slitta fila
è d’acqua tra le dita, impermeabili
sudan volatili in umido,
impastano con l’umore del tempo
(rombo… di mosca poligonale).
Non piovo anzi,
non piovo mai.
Nell’ex Alto Volta
c’era una volta
Piero Sivolta,
e ponderava talvolta:
“Mado’ che fatica
far venire la fica!
Checché se ne dica,
è arta arte e antica…
Gentil non è mica,
da parte tua, amica,
starti a tirare la cicca,
mentr’io ne cavo cica
e per di più fo cilecca.
Tienti il can che te la lecca!”
Così per ripicca
Piero s’impicca
e squaderna le tonsille
all’amica imbecille.
Che si finge sconvolta,
perciò viene assolta,
benché le ci voglia
la pila di Volta,
ché pare una rana
dalla pelle ritolta,
e freme e si pente
per virtù di corrente.
Ha da far la puttana
se è stata chiamata,
se c’è vocazione
a esser chiavata:
all’umana condizione
provvede iddio sanza fallo,
eiacula gli ingegni
comecché tu ti segni:
c’è chi fa puttana
e chi pappagallo.
Ci fu una volta,
nell’ex Alto Volta,
Piero Sivolta,
capo di una fallita rivolta;
ma la storia è stravolta:
rimasto senza topa,
Piero prende la scopa:
Piero s’accoppa.